venerdì 4 aprile 2014

“La vita è un bene prezioso”


Il bere con gusto e intelligenza è un piacere non trasformarlo
in un dispiacere per te e per gli altri.
Impariamo a conoscere l’alcol per poterlo apprezzare

            Che cos’è l’alcol?
L’alcol etilico o etanolo è prodotto dalle fermentazioni degli zuccheri presenti nella frutta, nei cereali, in alcuni semi e tuberi.
            Accanto ai fermentativi (vino, birra, sidro) esiste anche un’altra categoria di bevande alcoliche: quella dei “distillati” (grappa, whisky, gin, wodka, rum, tequila ecc.). Il processo di distillazione, a partire dai fermentativi consente di eliminare progressivamente il contenuto di acqua ed inquinanti, fino a vari gradi di concentrazione. In tal modo si può ottenere anche alcol ad altissima gradazione per usi diversi da quelli alimentari.
            L’uso di consumare bevande alcoliche ha accompagnato la storia stessa dell’uomo e delle sue civiltà, dalle meno alle più evolute. Studi hanno messo in luce come tutti i popoli hanno sfruttato largamente il fenomeno della fermentazione di cereali per produrre bevande.
            Nell’antichità, l’alcol era solo per pochi eletti. E anche per questo raramente portava all’emarginazione. Anzi era considerato una sostanza che “apriva la mente”, tanto che Socrate e Platone ne facevano abbondante uso durante il loro filosofare. Nelle religioni antiche, tremende ubriacature di vino e birra aiutavano, con la danza, il cembalo (clavicembalo) e i tamburi, a raggiungere l’estasi della musica.
            Questi aspetti storici e culturali sono importanti per far comprendere in primis ai giovani che un distillato o un cocktail è un piacere che non deve diventare un dispiacere. Beviamo per festeggiare un evento speciale, per incontrare amici o altro. Molti giovani bevono emulando dei modelli per non “sfigurare” con  propri amici e perché tutti bevono. Il consumo di alcol tra i giovani è un fenomeno preoccupante perché sempre più in aumento sia a livello nazionale che internazionale.
Da molti anni l’incidenza della dipendenza da alcol è in aumento in tutto il mondo. Per lo sviluppo di questa condizione interagiscono tre fattori causali: personalità, ambiente e assuefazione alla sostanza. Così a parità di tutti gli altri fattori, le personalità insicure o immature presentano un rischio maggiore rispetto agli individui emotivamente maturi.
            I fattori ambientali sono importanti, soprattutto la propria disponibilità, il prezzo accessibile e l’accettazione sociale dell’alcol nella cultura e nella morale dell’individuo e delle persone inserito in un contesto lavorativo o nei momenti di svago. Occorre quindi informare ed educare i giovani al bere con messaggi istruttivi dove si possono apprendere l’arte e la cultura della liquoristica e della miscelazione.
            Va subito detto che l’alcol non è un nutriente anche se un grammo di alcol libera diverse calorie, esse però sono calorie “vuote”, cioè non apportano sostanze nutritive.
            A differenza delle altre sostanze nutritive, l’alcol una volta entrato nel nostro organismo deve essere obbligatoriamente metabolizzato ed eliminato, perché produce acetaldeide che è una sostanza tossica e cancerogena, ed oltretutto l’alcol non può essere immagazzinato come riserva, come avviene per gli zuccheri e i lipidi. L’etanolo dopo che è stato assorbito si diffonde nei fluidi corporei, e può essere eliminato attraverso il respiro, la sudorazione e le urine, ma la stragande maggioranza dell’etanolo viene metabolizzata (assimilata, dai vari tessuti, ma il ruolo chiave nel metabolismo dell’alcol lo svolge il fegato). L’assorbimento dell’alcol inizia a livello dello stomaco, ma è più pronunciato a livello intestinale. La molecola dell’alcol è molto piccola e solubile in acqua: ecco perché, una volta ingerito, l’alcol è assorbito velocemente per semplice diffusione, senza dover sottostare ai lunghi tempi della digestione. A digiuno la velocità di assorbimento è più elevata, mentre a stomaco pieno è più lenta. Il fegato è l’organo che metabolizza la maggior parte dell’etanolo ingerito, trasformandolo, per ossidazione in acetaldeide. L’acetaldeide è una sostanza molto tossica, che non si riesce a smaltirla tutta si accumula proprio nel fegato, che quindi subirà i danni maggiori. Dopo circa 15-20 minuti, l’alcol si trova nel sangue e, attraverso il torrente sanguigno, è veicolato a tutti gli organi e distretti corporei, i suoi effetti crescono in modo direttamente proporzionale rispetto al tasso e alla quantità assunta.

Non dimenticare mai che
non sei tu che abusi dell’alcol…………
E’ lui che abusa di te…………

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