Il bere con gusto e intelligenza è un piacere non trasformarlo
in un dispiacere per te e per gli altri.
Impariamo a conoscere l’alcol per poterlo apprezzare
Che cos’è l’alcol?
L’alcol etilico o etanolo è prodotto dalle fermentazioni
degli zuccheri presenti nella frutta, nei cereali, in alcuni semi e tuberi.
Accanto ai
fermentativi (vino, birra, sidro) esiste anche un’altra categoria di bevande
alcoliche: quella dei “distillati” (grappa, whisky, gin, wodka, rum, tequila ecc.).
Il processo di distillazione, a partire dai fermentativi consente di eliminare
progressivamente il contenuto di acqua ed inquinanti, fino a vari gradi di
concentrazione. In tal modo si può ottenere anche alcol ad altissima gradazione
per usi diversi da quelli alimentari.
L’uso di
consumare bevande alcoliche ha accompagnato la storia stessa dell’uomo e delle
sue civiltà, dalle meno alle più evolute. Studi hanno messo in luce come tutti
i popoli hanno sfruttato largamente il fenomeno della fermentazione di cereali
per produrre bevande.
Nell’antichità,
l’alcol era solo per pochi eletti. E anche per questo raramente portava all’emarginazione. Anzi era considerato
una sostanza che “apriva la mente”, tanto che Socrate e Platone ne facevano
abbondante uso durante il loro filosofare. Nelle religioni antiche, tremende
ubriacature di vino e birra aiutavano, con la danza, il cembalo (clavicembalo)
e i tamburi, a raggiungere l’estasi della musica.
Questi
aspetti storici e culturali sono importanti per far comprendere in primis ai
giovani che un distillato o un cocktail è un piacere che non deve diventare un
dispiacere. Beviamo per festeggiare un evento speciale, per incontrare amici o
altro. Molti giovani bevono emulando dei modelli per non “sfigurare” con propri amici
e perché tutti bevono. Il consumo di alcol tra i giovani è un fenomeno
preoccupante perché sempre più in aumento sia a livello nazionale che
internazionale.
Da molti
anni l’incidenza della dipendenza da alcol è in aumento in tutto il mondo. Per
lo sviluppo di questa condizione interagiscono tre fattori causali:
personalità, ambiente e assuefazione alla sostanza. Così a parità di tutti gli
altri fattori, le personalità insicure o immature presentano un rischio
maggiore rispetto agli individui emotivamente maturi.
I fattori
ambientali sono importanti, soprattutto la propria disponibilità, il prezzo
accessibile e l’accettazione sociale dell’alcol nella cultura e nella morale
dell’individuo e delle persone inserito in un contesto lavorativo o nei momenti
di svago. Occorre quindi informare ed educare i giovani al bere con messaggi
istruttivi dove si possono apprendere l’arte e la cultura della liquoristica e
della miscelazione.
Va subito
detto che l’alcol non è un nutriente anche se un grammo di alcol libera diverse
calorie, esse però sono calorie “vuote”, cioè non apportano sostanze nutritive.
A
differenza delle altre sostanze nutritive, l’alcol una volta entrato nel nostro
organismo deve essere obbligatoriamente metabolizzato ed eliminato, perché
produce acetaldeide che è una sostanza tossica e cancerogena, ed oltretutto
l’alcol non può essere immagazzinato come riserva, come avviene per gli
zuccheri e i lipidi. L’etanolo dopo che è stato assorbito si diffonde nei fluidi
corporei, e può essere eliminato attraverso il respiro, la sudorazione e le
urine, ma la stragande maggioranza dell’etanolo viene metabolizzata (assimilata,
dai vari tessuti, ma il ruolo chiave nel metabolismo dell’alcol lo svolge il
fegato). L’assorbimento dell’alcol inizia a livello dello stomaco, ma è più
pronunciato a livello intestinale. La molecola dell’alcol è molto piccola e
solubile in acqua: ecco perché, una volta ingerito, l’alcol è assorbito
velocemente per semplice diffusione, senza dover sottostare ai lunghi tempi
della digestione. A digiuno la velocità di assorbimento è più elevata, mentre a
stomaco pieno è più lenta. Il fegato è l’organo che metabolizza la maggior
parte dell’etanolo ingerito, trasformandolo, per ossidazione in acetaldeide.
L’acetaldeide è una sostanza molto tossica, che non si riesce a smaltirla tutta
si accumula proprio nel fegato, che quindi subirà i danni maggiori. Dopo circa
15-20 minuti, l’alcol si trova nel sangue e, attraverso il torrente sanguigno,
è veicolato a tutti gli organi e distretti corporei, i suoi effetti crescono in
modo direttamente proporzionale rispetto al tasso e alla quantità assunta.
Non dimenticare mai che
non sei tu che abusi dell’alcol…………
E’ lui che abusa di te…………
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