l’impianto
di una nuova vigna crea un piccolo ecosistema, nel quale vitigno,
terreno, microclima e tecniche colturali devono interagire alla
perfezione per raggiungere i risultati migliori, grappoli d’uva ricchi
di colore, zuccheri,
sostanze estrattive e profumate, che si esprimeranno in vini di tutte
le tipologie, bianchi e rossi, leggeri e strutturati, da bersi giovani e
da invecchiamento, fermi, frizzanti e spumanti. La qualità in vigna
viene determinata dalle scelte effettuate nel momento in cui si decide
di impiantare un nuovo vigneto. Tra tutte, quelle che scatenano le
maggiori discussioni, determinando anche diverse filosofie produttive,
sono il territorio e il vigneto. Da sempre i francesi cercano di
favorire e premiare il cosiddetto TERROIR, termine che non si riferisce
solo alla composizione e alla struttura del terreno, ma a tutto ciò che è
legato all’ambiente pedoclimatico e al microclima. Tutto questo si
esprime in modo ancora più specifico nel concetto di CRU, che coincide
con una zona molto ristretta, nella quale la combinazione delle
condizioni di clima, terreno e altro ancora, determina la particolarità
della produzione. Anche in Italia si tende a privilegiare questo tipo di
scelta, che si esplicita nelle Denominazioni di Origine Controllata e
Garantita. Diversa è la situazione nei paesi che solo negli ultimi
decenni hanno assunto importanza nel mondo della vitivinicoltura
mondiale, come California, Cile, Argentina, Australia, Sudafrica e Nuova
Zelanda, dove le maggiori attenzioni si concentrano sul vitigno
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