I PROBLEMI DELLA VITE
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Peronospora della vite |
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Oidio della vite |
La
vite è una pianta delicata, che soffre il freddo invernale, le gelate
primaverili e la grandine, ma la prolungata siccità e le eccessive
piogge, in determinati terreni, possono provocare
stress idrici o asfissia radicale, che ne danneggiano o rallentano lo
sviluppo. Non solo, perché virus e funghi, colpendo la radice e le
foglie della vite, possono indebolire la pianta, così come le carenze
nutrizionali del terreno, le condizioni troppo abbondanti e le
coltivazioni intensive. Per esempio un eccesso di potassio causa la
carenza di calcio e magnesio, con un conseguente disseccamento del
raspo, oppure un apporto troppo abbondante di azoto provoca un maggior
rigoglio vegetativo a discapito della qualità. Spesso si ricorre a
concimazioni organiche con letame o concime vegetale. In terreni
destinati a produzioni di qualità in genere non si utilizzano concimi
minerali,anche se a volte l’integrazione mirata di azoto e fosforo può
migliorare la finezza e l’aromaticità delle uve, mentre potassio
magnesio, calcio e zolfo danno maggior turgore alle viti coltivate in
terreni poveri e dilavati. Peronospera, oidio e il vettore del mal
d’esca (stereum irsutum) sono alcuni tra i parassiti fungini più
pericolosi per la vite. La peronospora si diffonde più nei climi umidi e
con molte piogge, mentre l’oidio predilige climi più secchi e afosi.
Situazione a sé è quella della Botrytis cinerea che, come tutte la altre
muffe, in genere danneggia l’uva, ma che in un paticolare stadio di
sviluppo e condizioni pedoclimatiche adeguate, da grandi risultati..•Ragnetti,
tignole e cicaline sono alcuni tra gli insetti più diddusi che
provocano danni a carico della vegetazione o della produzione, non
mortali, ma a volte di elevate proporzioni. C’è però l’eccezione dello
Scaphoideustitanus, cicalina che negli ultimi anni ha creato non pochi
problemi. Vettore della temutissima flavescenza dorata, normalmente
presente nei vigneti,porta ad una degenerazione lenta della pianta, fino
alla sua morte per costrizione dei vasi vascolari. Questa cicalina si
nutre e cresce pungendo le foglie e succhiandone la linfa, attività che
diventa micidiale quando nel vigneto sono già presenti piante malate di
flavescenza dorata, perché la trasmissione della malattia è istantanea.
Tra i parassiti che provocano danni a livello radicale si possono ancora
ricordare la già citata fillossera ed i nematodi, piccoli vermi che
vivono nel terreno e che possono trasmettere alcune virosi, come
l’accartocciamento fogliare, l’arricciamento e la suberosi.
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