Per evitare lo sviluppo di parassiti e virus, si può ricorrere a trattamenti antiparassitari con fungicidi e insetticidi, anche se sono inquinanti e costosi, poiché molti insetti e parassiti sviluppono forme di
resistenza ad alcuni dei principi attivi più impiegati, si può incorrere nel rischio che nell’anno successivo al trattamento, il parassita non solo si sviluppi lo stesso, ma lo si trovi ancora più virulento. Da circa un decennio molte aziende vitivinicole, sensibilizzate dall’uso razionale dei prodotti antipaassitari, aderiscono a dei modelli di lotta integrata. Questo sistema si basa sull’impiego limitato o addirittura nullo di alcuni principi attivi, al fine di contenere la distribuzione degli insetti normalmente presenti nei vigneti, sfruttando proprio la loro azione competitiva nei confronti di tutti gli agenti patogeni, considerando anche i fattori legati all’ambiente e alle tecniche colturali in grado di ridurre lo sviluppo dei parassiti.
L'agricoltura biologica è una evoluzione dell'agricoltura moderna, che punta a un minore impatto ambientale e a salvaguardare i sistemi agricoli dal ... |
La coltivazione biodinamica vuole invece avvicinare la coltura alle forze energetiche che danno la vita ad ogni specie vegetale in maniera sempre differente. si rifà ai modelli di agricoltura biodinamica espressi dal filosofo Rudolf Steiner agli inizi del ‘900, in cui nella gestione della coltura si dà innanzitutto importanza all’equilibrio del suolo e dalle forze energetiche stagionali. Si ricorre quindi ad un uso limitatissimo utilizzo di prodotti chimici, ad esclusione dei prodotti a base di rame e zolfo, non rifiutati in biodinamica, integrati con estratti vegetali che tendono a rinforzare le piante e ad aumentare le auto-difese. Inoltre si tende a rispettare gli insetti utili come simbolo di vita del vigneto e ad utilizzare solo superfici vocate per la viticoltura, con l’obiettivo di raggiungere una massima diversificazione negli aromi del frutto e nel gusto del vino.
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